La schiacciata ignorante: il post vincolo, il futuro delle società, il volley che verrà potrebbe essere che...
Il vincolo sportivo quindi, ad oggi, non esisterà più fra meno di un anno. Facilmente la questione sarà sistemata a livello regolamentare, eventuali indennizzi, fasce d'età eccetera... nei prossimi mesi. Ma iniziamo a porci un po' di domande.
Perché i punti di domanda su questa riforma restano molti, così come i punti di domanda su come dovrà riorganizzarsi la pallavolo e lo sport in generale dopo questo tsunami che sarà l'abolizione del vincolo.
Parlando in senso stretto della pallavolo il primo pensiero va alle squadre del settore giovanile. Ovvero a quelle giovanili non di primissima fascia ma di livello medio, le quali senza voce in capitolo della propria società sportiva vedrebbero le proprie ragazze un po' più evolute, un po' più bravine per essere chiari, diventare facili prede di quelle società che già vantano squadre giovanili più evolute e magari più ambiziose. Anche se, magari, in queste squadre evolute andrebbero solamente a rivestire ruoli marginali, la dodicesima e tredicesima ad esempio. Ma sappiamo bene come vanno queste dinamiche, giocare poco in una squadra magari vincente per alcune ragazze è più bello di giocare sempre in un sestetto senza l'obiettivo di alzare coppe nel settore giovanile.
Lo stesso discorso potrebbe poi accadere anche fra le “grandi”. In primis per quelle società che non hanno una prima squadra a medio-alto livello. Per completare gli organici di serie B, ad esempio, si potrà pescare liberamente dalle categorie inferiori senza più alcun genere di trattativa né di contropartita tecnica alla società di origine che, magari, al massimo milita in Prima divisione.
Altra situazione: atleta di una società che dice alla propria società “io resto ma voglio giocare in prima squadra”, anche se magari a livello tecnico potrebbe avere difficoltà a tenere il passo della prima squadra. Cosa farà una società? Lascerà andare via un o una atleta che magari nel giovanile o in un'altra squadra della società è preziosa oppure la accontenterà pur sapendo che a livello tecnico sarebbe un rischio?
In sintesi estrema l'abolizione totale del vincolo, ad ogni età, metterà il pallino del gioco in mano agli atleti.
Attenzione però, siamo tutti d'accordo anche sul fatto che l'abolizione del vincolo cancellerà alcune storture viste e riviste in questi anni. Esempio pratico: atleta fermo da due o tre anni ma sempre rivincolato dalla propria società (magari senza mai nemmeno fargli rifare la visita medica o avergli mai fatto firmare il tesseramento o mai convocato...) che quando vuole tornare a giocare due categorie sotto dove giocava precedentemente con un'altra società questa vede recapitarsi una richiesta economica dalla società di appartenenza dell'atleta.
Ed allora cosa potrebbero fare le società per cercare di farsi trovare pronti a questo tsunami (se non cambieranno ovviamente le cose nei prossimi mesi)?
Ci sono diverse possibilità in realtà.
Una società può dire: quello che posso fare con le mie forze faccio, seguo la mia filosofia, le mie possibilità e vado avanti con gli atleti che vogliono rimanere.
Oppure potrebbe essere la volta buona che una società medio-piccola decida di “consorziarsi” o comunque fare un accordo di collaborazione con una società più grande vicina. A patto ovviamente che l'obiettivo della società più grande sia mantenere una buona attività nella società più piccola. Come? Delocalizzando in questa società più piccola magari la seconda squadra o un gruppo giovanile, mettendo tutti gli atleti di ambo le parti in un unico calderone tecnico. Che permetta così di valorizzare sia gli/le atleti/e di maggior prospettiva potendo contare nello stesso “pool” di una prima squadra a buon livello. Sia gli/le atleti/e di prospettiva minore, ma che avranno sempre vicino a casa una realtà dove giocare.
Commenti