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Appello del Comune di Trento per cercare sponsor ad Aquila Basket ed Itas, imbufalite le altre società del capoluogo

14.04.2020 15:56

 

di Nicola Baldo

 

Uno scivolone. Capace, in una botta sola, di far arrabbiare praticamente tutte le società sportive – non solo pallavolistiche – di Trento città. Tranne due.

 

Perché il comunicato stampa odierno inviato dal Comune di Trento ai media recita testualmente: “In questo scenario non è assolutamente pensabile far mancare alle due società il supporto degli sponsor che in questi anni hanno dato un preziosissimo sostegno alla complessa e onerosa gestione dei campionati – sia professionistici che giovanili – di Trentino Volley e Aquila Basket”. In pratica un appello al mondo economico della Città del Concilio, che già avrà i suoi problemi a contenere i danni di questa situazione, a favore solamente delle due società d'elite del nostro sport.

 

Ok, siamo tutti d'accordo, nessuno dimentica quanto di enorme e bellissimo hanno fatto e fanno due delle società di punta dello sport provinciale e non solamente della città capoluogo.

 

Ma... e gli altri? Le tante, tantissime, società che se non riusciranno ad avere il pubblico di Aquila e Trentino Volley o gli stessi centimetri quadrati sulla stampa, ma la cui attività giovanile è praticamente la stessa nell'importanza, nella filosofia e nell'impatto sociale. L'importanza di dare la possibilità di fare sport (restando quindi lontani da tentazioni, brutte situazioni, stili di vita poco salutari o semplicemente dal divano di casa, imparando cosette importanti come il rispetto, la collaborazione con i compagni di squadra, l'importanza dei rapporti, l'osservanza delle indicazioni e delle decisioni di allenatori o arbitri, eccetera...) che si ha in un settore giovanile d'elite è la stessa che si ha in un settore giovanile di una società meno blasonata. Perché certamente meno ragazzi o ragazze di settori giovanili di società piccole, dalla Promovolley alla Dolasiana, dai Solteri al Torrefranca, tanto per fare degli esempi, avranno magari meno probabilità di arrivare a calcare i parquet della serie A, ma il genere di persone e di cittadini che diventeranno in futuro questi ragazzi e ragazze ha la stessa importanza del genere di cittadini e di persone che diventeranno i ragazzi e le ragazze usciti dai vivai d'elite.

 

Parlando di un discorso strettamente economico, poi, la mancanza non di 100, 200 o 300 mila euro ma anche solo dei 5 o 10 mila euro per una piccola società vuol dire due possibili strade: chiusura o ridimensionamento dell'attività. Con le conseguenti perdite sociali che ne consegue...

 

Ma... e gli altri? Le altre società di vertice? Come, ad esempio, la Trentino Rosa per restare sempre in tema pallavolistico. O il Calcio Trento e la Vipo (entrambe in Eccellenza, massimo livello oggi del calcio della città) e tutto il mondo del calcio delle categorie inferiori? O l'Ata Battisti di tennis, o il Rugby Trento, per fare altri esempi?

Società che militano in campionati nazionali o di serie A anche loro. Oppure come gli atleti che si cimentano in sport individuali quali tennisti, nuotatori, ciclisti... magari impegnati in competizioni nazionali, internazionali o olimpiche. Anche loro non meritano attenzione?

 

Tutte queste realtà non meritano, quantomeno, un appello?

 

Un tema delicato, quindi, che non può essere affrontato solamente per alcuni. Per alcuni bisogna trovare un certo tipo di risposte, per altro genere di società delle risposte differenti. Ma occupandosi di tutti. Ecco, allora, che questo comunicato stampa – ufficiale – del Comune di Trento ha fatto arrabbiare non poche società. Con alcune società che sono già pronte a chiedere, in una lettera da inviare all'amministrazione comunale, le dimissioni dell'assessore comunale Tiziano Uez.

 

Ma piuttosto che un accorato appello non si potrebbe pensare ad un confronto fra le parti? Ovvero, a mettere le società del capoluogo attorno ad un tavolo (anche virtuale ovviamente, visto il periodo...) per capire quali possono essere le possibili azioni da intraprendere per limitare i danni che la crisi in arrivo comporterà anche per il mondo sportivo. 

 

Ad esempio, cercare delle sinergie fra società del medesimo sport o anche fra società che praticano differenti discipline per diventare più “grandi, più appetibili per gli sponsor ed in grado di avere gambe più solide”, sono temi dei quali il mondo sportivo cittadino – e non solo della Città del Concilio – dovrebbe quantomeno discutere. Oppure parlare di come Asis potrebbe agevolare i club nell'utilizzo e nei pagamenti degli spazi sportivi. 

 

Clicca QUI per leggere il comunicato stampa integrale del Comune di Trento

 

 

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