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Amarcord, i vent'anni di Trentino Volley: 2004-2006 l'esonero di Prandi, il primo storico scudetto U18 firmato Marco Angelini

16.05.2020 22:45

 

di Nicola Baldo

 

Il prossimo 23 maggio la Trentino Volley spegnerà, ufficialmente, 20 candeline. Fu, infatti, il 23 maggio del 2000 che nacque ufficialmente la società presieduta da Diego Mosna dall'allora Mezzolombardo Volley protagonista in serie A2. Il 25 maggio 2000 con l'acquisto del titolo sportivo di A1 iniziava ufficialmente la storia che tutti noi oggi conosciamo. Per omaggiare degnamente questo ventennio da oggi ed ogni giorno fino al 23 maggio 2020 pubblicheremo un articolo per raccontare e ricordare questi vent'anni di Trentino Volley.

 

Dopo la delusione della primavera 2004 arriva una nuova rivoluzione in casa Trentino Volley nell'annata 2004/2005. Non nella guida tecnica ancora, per ora, saldamente nelle mani di Silvano Prandi ma nel roster. Perché si da l'addio a Lollo Bernardi, che gestito bene fisicamente a Macerata in questa stagione vincerà il premio come miglior schiacciatore del campionato, ed ai russi Choulepov e Kazakov per mettere, al centro, il brasiliano Andrè Heller fresco campione olimpico ad Atene in diagonale al finalmente recuperato appieno Stefan Hubner, puntando su una diagonale di posto-4 che è un mix fra l'esperienza di Goran Vujevic, miglior giocatore alle Olimpiadi di Sidney 2000, e l'esplosività del giovane Cristian Savani il golden boy della pallavolo italiana. Confermata la diagonale palleggiatore-opposto Tofoli-Sartoretti. La voglia è quella di vivere ancora una stagione ad altissimi livelli, iniziando un po' “sulle montagne russe”. Si perde a Perugia ma si battono Modena e Piacenza a casa loro, alcuni passi falsi come contro Padova e Latina vedono l'Itas chiudere al settimo posto il girone d'andata. In Coppa Italia, così, è quarto di finale a Sansepolcro contro la Sisley Treviso (vincitrice poi del trofeo senza perdere nemmeno un set) e la gara non ha storia: 25-20, 25-19 e 25-15 per gli orogranata. Parallalamente inizia anche la prima avventura nelle coppe europee della squadra trentina. Nella Top Teams Cup, in un raggruppamento organizzato in casa in via Fersina su tre giorni consecutivi: contro i modesti lussemburghesi del Vc Strassen e contro l'Anorthosis Famagosta non c'è storia, ma per passare il girone serve battere anche i campioni d'Olanda dell'Ortec Nisselander Rotterdam. Il 22 ottobre del 2004 la squadra di Prandi cede 3-1 in casa alla squadra orange allenata da Blange, storico ex palleggiatore della Sisley, retrocedendo in Coppa Cev che allora era la terza coppa europea. Un'altra avventura, quella, destinata a durare poco: fra l'8 ed il 15 dicembre 2004 Vujevic e soci perdono sia l'andata in casa sia il ritorno in Turchia (senza gli infortunati Savani ed Hubner) degli ottavi di finale della Coppa Cev contro l'Halkbank Ankara. Una stagione, insomma, fin qui amara che spinge la società, per la prima e finora unica volta, ad esonerare l'allenatore. L'8 marzo 2005, dopo la sconfitta in quattro parziali in casa di Montichiari due giorni prima, Silvano Prandi è sollevato dall'incarico e sostituito con Andrea Burattini, allora tecnico del settore giovanile. «Potrò dire “io c'ero”» disse a Burattini l'allora tecnico di Cuneo, Andrea Anastasi, abbracciandolo alla fine della gara d'esordio del “Bura” sulla panchina della A1 (3-2 per i piemontesi al PalaTrento). “Paga” anche il libero Beppe Sorcinelli, che finisce in panchina con la società che acquista il libero tedesco Frank Backmann il 29 marzo, giusto in tempo per i playoff. L'Itas un mese dopo chiuderà la propria regular season all'ottavo posto e nei playoff, paradossalmente, arriva l'avversario migliore possibile per le proprie caratteristiche. Ovvero la Copra Piacenza dominatrice della regular season. Ed infatti le prime due partite della serie sorridono ai trentini: 3-1 a Piacenza in gara-1 e 3-2 in casa in gara-2. Sembra fatta ma in gara-3 la coppia Zlatanov-Marshall trascina la Copra al 3-1 che manda tutti a gara-4 dove l'Itas ha di che mordersi le mani. Perché riesce nel quarto set ad impattare vincendo 26-24 e nel tie-break ha diverse occasioni per riuscire a chiudere la serie, ma non le sfrutta ed un Marshall assurdo (30 punti) sigla il 17-19 nel quinto set che di fatto chiude la serie. Perché poi gara-5 è un 3-0 senza storia per gli emiliani, con i trentini scarichi dopo quell'assurdo tie-break buttato via.

 

Chiusa così un'annata difficile, nella stagione 2005/2006 arriva una nuova rivoluzione. Tutti danno per scontata la conferma di Andrea Burattini, invece il presidente Diego Mosna lo conferma come secondo allenatore e fa sedere con un biennale sulla panchina della A1 il brasiliano Radames Lattari, ex ct della nazionale sudamericana. È l'estate “verdeoro” di Trentino Volley, perché separitisi da Sartoretti oltre a Lattari arriva l'opposto della nazionale brasiliana Andrè Nascimento. Diversi gli addi quella estate: Sartoretti, Vujevic, Tofoli, Hubner e Sorcinelli. Si vuole ripartire con una squadra più giovane ed “affamata”: ecco allora i giovani marchigiani Dore Della Lunga ed Andrea Bari, mentre in diagonale a Savani da Padova arriva Leonardo Morsut. Sempre dalla Città del Santo ecco il nuovo alzatore, Marco Meoni, mentre una certezza al centro è l'americano Ryan Millar ecco che la scommessa è l'olandese Wytze Kooistra. Una lieta sorpresa che finirà per giocare spesso in questa stagione. La prima rosa questa costruita con la collaborazione di Beppe Cormio, nuovo gm appena arrivato anch'egli da Padova.

 

Ma questa sarà soprattutto l'annata del primo scudetto in assoluto vinto dalla società trentina. Guidati dal tecnico arcense Marco Angelini, infatti, l'Under 18 che poteva contare su alcuni ragazzi estremamente promettenti come Antonio De Paola, Fabrizio Andreatta, Nicola Leonardi, i gemelli Ingrosso, il libero Andrea Segnalini, Gabriele Gervasi e Norberto Gottardi vince il tricolore di categoria. A Cervia, il 18 giugno 2006, i ragazzi di Angelini si impongono per 3-0 (25-23, 25-17, 25-21) sulla Rpa Perugia dove schiacciatore titolare era un certo Ivan Zaytsev vincendo il primo, vero, titolo assoluto nella storia della società trentina. Oltre ad essere il primo titolo giovanile in assoluto mai vinto da una qualunque società trentina, visto che per due volte all'inizio del nuovo Millennio l'allora collaborazione fra Ata ed Argentario era arrivata seconda alle finali nazionali Under 18 femminili. 

 

Anche in serie A1 si arriva a livelli mai raggiunti prima. Perché il girone d'andata vede l'Itas chiudere sesta con 7 vittorie e 6 sconfitte, affrontando nei quarti di finale della Coppa Italia la Lube Banca Marche Macerata. A Ferrara arriva una splendida vittoria in quattro parziali per la squadra di Lattari, mentre per sostituire l'infortunato Bari la società si porta a casa a dicembre il libero Alessandro Trimarchi. Nella semifinale di Coppa Italia, a Forlì, però Cuneo si dimostra più forte imponendosi per 3-0. Nel girone di ritorno, poi, il ritmo della squadra trentina si mantiene il medesimo visto finora, chiudendo al sesto posto con 14 vittorie e 12 ko. Nei playoff si ritrova, così, Modena nuova puntata di una sfida già vista tre anni prima e che si ripeterà spesso negli anni futuri. E dopo tre partite tiratissime, tutte concluse al quinto set, l'Itas vince 2-1 la serie espugnando il PalaPanini contro la Modena di Ricardinho, Giani, Sartoretti, Murek, Mastrangelo, Rak. In semifinale, la prima nella storia di Trentino Volley così come in Coppa Italia, è sfida a Sua Maestà la Sisley Treviso. I trevigiani vincono, senza pietà, 3-0 le prime due partite ma in gara-3, quando tutto era apparecchiato per la festa verdeoro, l'Itas trascinata da un ottimo Kooystra e dai 16 punti a testa di Morsut e Nascimento vince 3-1 nella Marca. Ci si gioca tutto in gara-4 al PalaTrento dove la Sisley va avanti 2-0 ma l'Itas reagisce ed impatta sul 2-2, prima di un quinto set nel quale Cisolla sale in cattedra e regala ai veneti il 15-10 finale che li manda in finale scudetto. Dove perderanno contro la Lube Macerata, che festeggerà così il suo primo titolo tricolore.

 

(4 - continua il 17 maggio)

 

Nella foto della Legavolley la festa dell'Under 18 di Trentino Volley dopo il titolo italiano.

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