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Amarcord, i vent'anni di Trentino Volley: 2010 2012 Campioni di tutto nel 2011 prima delle delusioni di Milano e Lodz

19.05.2020 23:59

 

di Nicola Baldo

 

Il prossimo 23 maggio la Trentino Volley spegnerà, ufficialmente, 20 candeline. Fu, infatti, il 23 maggio del 2000 che nacque ufficialmente la società presieduta da Diego Mosna dall'allora Mezzolombardo Volley protagonista in serie A2. Il 25 maggio 2000 con l'acquisto del titolo sportivo di A1 iniziava ufficialmente la storia che tutti noi oggi conosciamo. Per omaggiare degnamente questo ventennio da oggi ed ogni giorno fino al 23 maggio 2020 pubblicheremo un articolo per raccontare e ricordare questi vent'anni di Trentino Volley.

 

Dopo la prima Champions ed il Mondiale per Club la stagione 2010/2011 si avvia a diventare leggendaria per la squadra di Rado Stoytchev. Perché sarà l'anno nel quale Trentino Volley diventerà, contemporaneamente, per alcuni mesi sia campione d'Italia, sia campione d'Europa e sia campione del mondo. Questo perché in questa stagione si vincerà lo scudetto a Roma contro Cuneo nel mai amato V-Day, la Champions League in casa – a Bolzano – contro lo Zenit Kazan ed il Mondiale per Club a Doha. Ma il 2011 è anche l'anno delle lacrime. Quelle per Alberto Ciurletti, storico dirigente prima a Mezzolombardo e poi amministratore delegato di Trentino Volley, scomparso per un brutto male a 66 anni il 17 marzo 2011, pochi giorni prima della final four di Bolzano del 26 e 27 marzo. Rispetto alla stagione precedente la squadra trentina cambia poco e bene. Via Vissotto dentro due nuovi opposto come Jan Stokr, da Perugia, ed il giovanissimo bulgaro Tsvetan Sokolov mentre da Verona arriva il libero Max Colaci come vice Bari. Con la coppia di posto-4 Juantorena-Kaziyski che si conferma come la meglio assortita ed efficace al mondo ed un Raphael sempre più determinante in cabina di regia, quest'Itas diventa una schiacciasassia.

 

In regular season fa 13 vittorie su 13 gare del girone d'andata, primo posto con 8 punti su Cuneo e Macerata ed in Coppa Italia Monza nei quarti e la Sisley Treviso in semifinale sono spazzati via 3-0. Nella finalissima di Verona, però, contro l'esperienza di Cuneo (ed un Parodi scoppiettante) arriva un brusco stop: 3-0 per i piemontesi ed Itas in partita solamente a tratti. Poco male, perché nel girone di ritorno arriva un quasi percorso netto: primo posto a fine regular season con 25 vittorie ed una sola sconfitta (1-3 in casa a marzo contro Verona). Ed anche in Champions League il girone è passato bene, grazie al secondo posto nel proprio raggruppamento dietro al solo Pge Skra Belchatow e davanti ai tedeschi del Friedrichshafen ed ai rumeni del Remat Zalau.

 

Ma già dall'autunno del 2010 gira a Bolzano una chiacchiera: le finali della Champions League di volley sarebbero in programma nel capoluogo altoatesino. Dopo mesi di sussurri arriva la conferma: pagando le royalties di 250 mila dollari sarà la società trentina ad organizzare la final four e visto che il PalaTrento non ha la capienza necessaria si va a Bolzano. Al palaghiaccio del capoluogo altoatesino capace di contenere oltre 8 mila spettatori, dove Trento riesce a montare un campo da volley anche nel ghiaccio. L'Itas salta così ottavi e quarti e può concentarsi solamente sulla regular season stravinta, arrivando poi alle semifinali del 26 marzo 2011 contro i polacchi dello Jastrzebski Wegiel allenati da Lorenzo Bernardi. La squadra polacca “dei minatori” viene superata 3-0, mentre nell'altra semifinale lo Zenit Kazan ha la meglio sulla Dinamo Mosca nel derby russo. La finalissima, giocata davanti a 7.500 spettatori con una vera e propria invasione di trentini, vede la Trentino BetClic superare 3-1 (25-17, 20-25, 25-23, 25-20) i russi e centrare il tris, la terza Champions League consecutiva della propria storia. Mvp un pazzesco Osmany Juantorena che, in questa occasione, certifica ormai di essere attualmente il miglior schiacciatore al mondo.

 

Un Juantorena che fu nominato, dal 15 al 21 dicembre 2010, anche miglior giocatore del Mondiale per Club che si giocò a Doha, in Qatar. Da campione in carica la società trentina nel girone batte la Dinamo Mosca, gli argentini del Bolivar e gli americani del Paul Mitchell. In semifinale gli iraniani del Paykan è travolto 3-0, mentre nella finalissima arriva una bella vittoria in quattro parziali (25-22, 25-19, 20-25, 25-16) contro il Pge Skra Belchatow.

 

Ma dopo la vittoria in Champions è tempo di playoff scudetto. Dove, nei quarti, la Rpa Luigibacchi.it San Giustino è travolta in tre partite (3-0, 3-1 e 3-0) mentre in semifinale contro Modena si scrive una pagina leggendaria. È una serie bellissima, degna di una finale: l'Itas vince 3-0 gara-1 ma a Modena, in gara-2, Dennis e compagni rendono pan per focaccia. Quindi di nuovo in via Fersina per un 3-0 domestico ma ancora Modena, in casa, pareggia vincendo gara-4 per 1-3. La decisiva quinta partita è qualcosa di tiratissimo e combattutissimo: l'infortunio ad uno scatenato Dennis che lo costringe in panchina è la pietra tombale sulle speranze di Modena che si arrende 3-1 ma dopo aver fatto sudare non poco i trentini. Lo scudetto si gioca così in gara secca, a Roma, contro Cuneo. È il remake della finalissima della Coppa Italia e va come allora: 3-0 senza storia. Ma stavolta a parti invertite. Il brutto infortunio di Parodi, accorso proprio in una ininfluente gara contro l'Itas di fine regular season, è una botta per i piemontesi che arrivano al V-Day ma lì cedono di schianto. I trentini fanno tris di titoli imponendosi per 25-13, 25-22 e 25-9.

 

Dopo la stellare stagione precedente l'obiettivo nell'annata 2011/2012 è ripetersi e confermarsi ancora. L'avvenuta italianizzazione di Osmany Juantorena permette alla società trentina di portare ai piedi del Monte Bondone un centralone straniero tutto fisico e potenza: il greco Mitar Djuric, fortemente voluto da Radostin Stoytchev. Via Sala e Riad, dentro anche un cavallo di ritorno come Matteo Burgsthaler, col centrale di Villazzano protagonista di stagioni stellari in A2. Ma anche nel 2012 si versano lacrime, così come l'anno precedente. Il 16 aprile del 2012 se ne va, a 90 anni esatti, il Cavalier Edo Benedetti. Uomo decisivo non solamente nella nascita e crescita del volley in Trentino ma proprio della rinascita post bellica di tutta la nostra provincia, sia da sindaco di Trento sia da presidente dell'Itas.

 

La stagione inizia col piede pigiato sull'acceleratore: nell'ottobre 2011 arriva il terzo Mondiale per Club consecutivo, sempre a Doha. Battuti nel girone i brasiliani del Sesi San Paolo, l'Al-Ahly e l'Al-Arabi, in semifinale è piegata anche lo Zenit Kazan per 3-1. Medesimo risultato che si ebbe anche nella finalissima contro i polacchi dello Jastrzebski Wegiel con Osmany Juantorena nuovamente nominato come Mvp della manifestazione. Sempre ad inizio stagione, il 1 novembre, arriva anche l'unico trofeo italiano mancante, ovvero la Supercoppa Italiana grazie al successo per 3-1 su Cuneo. In regular season l'Itas a fine andata è seconda dietro alla Lube solo per una vittoria in meno ma a parità di punti, in Coppa Italia arrivano i quarti di finale vinti 3-0 contro Vibo Valentia e poi il secondo successo in questa manifestazione. Nella final four di Roma, al PalaLottomatica, in semifinale i trentini regolano 3-0 la Sisley Belluno mentre in finale arriva una vittoria davvero importante contro la Lube Macerata per 3-2 ai vantaggi del quinto set. Ed Mvp, ancora, Osmany Juantorena.

 

A questo punto, però, dopo un filotto assurdo di finali vinte, qualcosa in questa stagione si rompe. Non in regular season, che la squadra di Stoytchev domina in lungo ed in largo chiudendo con 24 vittorie in 26 gare e ben 14 punti di vantaggio su Macerata e Cuneo. In Champions League le cose vanno bene nel girone, vinto davanti a Zaksa, Cai Teruel e Partizan Belgrado, per arrivare poi agli ottavi in cui si è battuto il Noliko Maaseik ed ai quarti dove, al Golden Set, si ha la meglio sulla Lube Macerata. È sconfitta per 3-0 all'andata e vittoria, al PalaTrento, con lo stesso punteggio. Si va così al Golden Set dove Raphael e soci si impongono per 15-9. Ma nella final four di Lodz, in Polonia, la semifinale sorride allo Zenit Kazan per 3-1 e dopo tre primi posti assoluti ci si deve accontentare del terzo posto superando nella finalina l'Arkas Izmir. Kazan che poi vinse il trofeo superando il Belchatow per 3-2. Anche nei playoff scudetto si inizia senza problemi: nel “gironcino” dei quarti, al PalaTrento, si battono sia la M. Roma Volley sia San Giustino. Ed in semifinale è vittoria contro l'Andreoli Latina in due partite, vinte entrambe per 3-0. Si arriva così al V-Day, l'ultimo di quelli disputati, al Forum di Assago. È la partita dell'infortunio ad Osmany Juantorena, con l'italo-cubano che resta in campo anche se a malapena riesce a muoversi a causa di un problema muscolare nonostante Filippo Lanza scalpitasse in panchina. L'Itas vince i primi due set ma poi incassa la rimonta della Lube Macerata, che impatta ed al quinto set – complice anche l'arcinoto errore arbitrale sull'attacco buono di Kaziyski dato out – si impone per 22-20 centrando così il proprio secondo tricolore.

 

(6 – continua il 20 maggio)

 

Nella foto Juantorena e Della Lunga delusi nella semifinale di Champions contro Kazan

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