B1 femminile

Le idee per rilanciare la serie B: si studiano campionati più snelli per evitare l'emorragia di squadre

28.04.2020 01:41

 

di Nicola Baldo

 

Che la prossima stagione sarà profondamente dura un po' per tutte le società sportive d'Italia è, purtroppo, quasi una certezza. Ecco, allora, che sui tavoli delle diverse Federazioni sportive vi sono varie proposte per cercare di rendere più economicamente sostenibili i campionati, in primis quelli nazionali, per le società che avranno meno liquidità in tasca nei prossimi mesi.

 

E fra i campionati che rischiano una maggiore emorragia vi sono quelli cadetti, quelle serie B dove gli investimenti comunque sono nell'ordine di qualche decina di migliaia di euro.

 

E sul tavolo romano della Federvolley proprio per la serie B vi è una proposta che, lo specifichiamo bene, ad oggi è solamente una bozza e non ancora una certezza. Potrebbe avvicinarsi alla certezza dopo che domani, mercoledì 29 aprile, il Consiglio nazionale della Fipav ne parlerà e sicuramente sarà o meno una certezza entro l'inizio di maggio. Visto che nei primi giorni del prossimo mese si vogliono già pubblicare le indizioni dei campionati nazionali della stagione 2020/2021 ed a stretto giro di giostra, molto probabilmente, anche la Guida pratica.

 

Ma cosa dice questa possibile, eventuale, riforma della serie B?

 

Di come strutturare le serie A ci penseranno le rispettive Leghe, ma già girano voci su retrocessioni bloccate per almeno un paio di stagioni. In serie B questo non puoi permetteterlo, ecco allora che ci sono allo studio varie possibili contromisure contenute, appunto, in questa bozza di lavoro. Che, lo ripetiamo, è una bozza in discussione (e già fatta trapelare in altre regioni d'Italia) ma ancora non approvata definitivamente.

 

- Abbattimento dei costi: alcuni costi fissi come iscrizioni, riaffiliazione, tesseramenti, tassa di acquisto di un titolo sportivo e soprattutto tasse gare saranno ridotti a costi puramente simbolici, molto più bassi di adesso.

 

- Gironi più snelli: niente più gironi a 14 squadre, si alza il numero dei raggruppamenti ed ogni girone avrà al massimo 10-12 squadre.

 

- Meno chilometri: questi nuovi gironi dovrebbero essere più ridotti in quanto a chilometraggio, ovvero raggruppando solamente squadre di regioni e territori vicini. Questo per limitare le spese di trasferta da un lato e, dall'altro, per evitare trasferte troppo distanti dalla propria sede in questa epoca di Coronavirus.

 

- Campionati più snelli: di conseguenza, con meno squadre nei gironi, i campionati dureranno meno. Ed infatti si sta pensando a campionati che prendano il via a metà novembre, un mese dopo l'inizio tradizionale, e si chiudano dopo 5 o 6 mesi al massimo. Compresi gli eventuali spareggi promozione fra le sole prime classificate, mentre non sono previsti playout.

 

- Ripescaggi “facili” in vista: pare che in virtù di qualche possibile, probabile, forfait nei campionati cadetti, alle prime classificate al momento dello stop di tutti i campionati di serie C italiani possa essere chiesto se vogliono o meno essere ripescate in serie B. Se una domanda del genere venisse fatta davvero allora sarebbe posta, nella nostra regione, ai ragazzi della Pallavolo Trento Bolghera ed alle ragazze dell'Us Lavis. Nel caso di una loro rinuncia (restando quindi in C), questo “invito” dovrebbe essere esteso alle seconde classificate al momento dello stop, ovvero i ragazzi dell'Anuane e le ragazze del C9 Arco Riva.

 

Ad oggi quasi tutte le 8 società regionali (Volano, Ata ed Argentario in B1 femminile, Marzola, Lagaris Rovereto e Neruda in B2 femminile, Argentario Metallsider e Lagaris Rovereto in B maschile) hanno già riconfermato l'intenzione di disputare nuovamente i campionati cadetti. Ma, certamente, un abbattimento dei costi permetterà a tutte loro con maggiore facilità di riconfermarsi in categoria.

 

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