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Tanti auguri di buon anno: lettera al 2021, le 25 cose pallavolistiche che vorremmo riavere nel nuovo anno...

31.12.2020 01:52

 

di Nicola Baldo

 

Addio 2020. Sì sì ma proprio addio, ciao ciao, adieu, auf wiedersen, a mai più rivederci... Ancora poche ore e quest'anno pieno zeppo di motivi per essere etichettato come “bruttissimo” se ne andrà. Come sarà il 2021? Boh... Non potendo leggere né predire il futuro, ovviamente ci affidiamo alla speranza. Che possa essere, sotto tutti i punti di vista, decisamente un anno migliore rispetto a quello che sta per finire, per tutti.

 

Ed allora proviamo a giocarcela come noi, gente del volley, facciamo sempre. Ovvero ce la giochiamo a bagher, schiacciate, palleggi, suini che volano per un errore stupido e fagiani attaccati più verso il casello autostradale che verso il campo.

 

Ed allora proviamo a chiedere al 2021 le 25 cose (25.... 25.... 25... chissà da dove avremo preso questo numero, mi ricorda qualcosa....) che in questo 2020 ci sono mancate più di tutte. E che speriamo davvero di poter rivivere nella stagione prossima.

 

1-0: MOGLI, MARITI, COMPAGNI E CANI NON CI SOPPORTANO PIU

Passare dall'essere in palestra almeno tre o quattro sere a settimana a restare, invece, sul divano ha portato a sensazioni stranissime dentro a mogli, mariti, compagni o animali domestici. I quali dubitano della nostra sanità mentale quando ci vedono palleggiare scottex di carta verso la pattumiera o fare i tre passi della rincorsa d'attacco per andare ad aprire il frigorifero.

 

2-0: I COMPLEANNI E LE CENE DI NATALE

Conosciamo società dove allenatori e dirigenti, che insieme sono una convention di pance sempre affamate e gole sempre secche, hanno fatto un cartello. Ogni compleanno, anche quello del gatto della centrale o del canarino del secondo libero, si devono festeggiare. Anche quelli che cadono in estate, frega nulla, si anticipano tutti fra il 2 ed il 30 maggio. A causa dell'assenza di questi fine allenamenti altamente calorici ci sono allenatori e dirigenti che – udite udite – sono perfino dimagriti durante questo 2020. Urge porre rimedio nel 2021.

 

3-0: LA GARA DI RUTTI SOTTO LA DOCCIA

Signore e signorine, passate pure al prossimo punto. Perché quello che succede negli spogliatoi, soprattutto maschili, resta negli spogliatoi. A detenere ancora il premio di campione in carica è uno schiacciatore capace di intonare ruttando buona parte del ritornello di Occidentali's Karma.

 

4-0: IL CAPO DEFICIENTE O L'INTERROGAZIONE DI MATEMATICA

Solitamente è il momento dello stretching, nel riscaldamento oppure a fine allenamento, quello nel quale il muscolo che si allena di più è quello della lingua. Perché si parla, si chiacchiera, “com'è andata oggi la giornata?”, “L'hai più sentita quella tipa?”. Normale e giusto così, che siano i problemi al lavoro con il capo ufficio al lavoro non propriamente simpatico o le preoccupazioni per l'interrogazione di algebra del giorno dopo – per la quale puntalmente non si è mai studiato abbastanza – il momento chiacchierata ci sta tutto. Sempre, a qualsivoglia età ed in tutti gli allenamenti.

 

5-0: LE PEGGIO COMPILATION PER IL RISCALDAMENTO

Ora quando si parla di quali canzoni far ascoltare durante il riscaldamento pre partita qui si aprono le voragini dei peggiori interpreti trash. De gustibus, per carità, ma Miss Keta in palestra prima della partita anche no. Eppure pur di tornare a sbalonare accetteremo pure di ascoltare un intero album di Gigi D'Alessio prima di giocare.

 

6-0: IL RITARDATARIO E LA RAGAZZA SENZA UNA GINOCCHIERA

Declinate, ovviamente, ogni cosa ugualmente al maschile come al femminile. Ma spesso e volentieri in ogni gruppo si trova colui o colei ha almeno 13 scuse diverse per giustificare il ritardo all'allenamento. Oppure a cui manca qualcosa nella borsa, dalla ginocchiera allo shampoo rinforzante alla camomilla per i capelli.

 

7-0: IL/LA COMPAGNO/A CHE RUSSA IN MACCHINA O SUL PULMINO

Prima o poi capiterà a tutti o quasi. Partita alle 21 a vari e variegati km da casa, magari pure infrasettimanale, al ritorno colui/colei che è un po' più bollito degli altri si addormenta. E parte un concerto, una sinfonia naso-faringea degna del miglior trattore anni Settanta... Quello che nessuno di noi aveva capito è che si trattava di un metodo alternativo all'autoradio per tenere sveglio il guidatore.

 

8-0: LE TRASFERTE

Ammettiamocelo dai... Un pochino ci godiamo a farci chilometri su chilometri, magari dopo otto e passa ore di lavoro, magari in infrasettimanale, magari sotto la pioggia o sotto la neve, per disputare una partita. Tornando a casa in piena notte, dopo un 2-3 lungo eterno, dopo aver attaccato 5 palloni in 5 set... Ma che cosa ne sanno di questi piccoli piaceri del volley quelli rimasti, quella sera stessa, sul divano a guardare Temptation Island?

 

9-0: LE PIZZE POST PARTITA

Mangiare come un drago per festeggiare una vittoria o mangiare come un drago per dimenticare una sconfitta, bibite e beveraggi a parte, è uno dei diritti inalienabili del/della pallavolista. Quanto ci mancano i sabati sera chiusi tirando tardi e decidendo se chiudere la pizza con il limoncello o l'Amaro del Capo....

 

10-0: TU PENSI DI FREGARE LUI, INVECE È LUI CHE FREGA TE

Diciamocelo, quasi tutti se non tutti i giocatori/trici dell'universo provano a fregarlo. “Chi? Io? Toccare a muro quella palla? Ma assolutamente no, è passata 30 cm sopra...”. “Io? Invasione mia? Ma no assolutamente....”. “Signor arbitro scusi, ma solo perché ho fatto un palleggio degno di una rimessa laterale nel calcio non mi può fischiare doppia”. Puoi provare ad intortartelo come vuoi, ma mi sa che quel signore o quella signora sul seggiolone non sono delle carpe o delle trote. Difficilmente abboccano.

 

11-0: LAMENTARSI DEL CLIMA

Cosa hanno in comune un numero spropositato di pallavolisti e pallavoliste ed un numero spropositato di anziani? In ogni situazione ed in ogni stagione si lamenteranno del tempo. O la palestra è troppo fredda, ed allora via di felpa sempre addosso, o la palestra è troppo calda. Cosa volete farci ragazzi e ragazze, sappiamo tutti che purtroppo non esistono più le mezze stagioni... “Sarà colpa di questo buco nell'azoto....” (cit.)

 

12-0: LE RAPPRESENTATIVE

A tutti e tutte i giovani pallavolisti auguro davvero di poter vivere anche solo l'esperienza del CQR, della strada per arrivare a comporre la Rappresentativa regionale. Perché oltre ad essere un percorso qualificante è anche un modo per mettersi alla prova contro atlete di altre realtà, altre esperienze, e con allenatori differenti. E mettersi alla prova, uscire dalla propria confort zone, male non fa di certo. Anzi...

 

 

13-0: LA SCELTA DEI NUMERI DI MAGLIA...

Alcune guerre nel mondo sono scoppiate per molto meno. Perché se si può scegliere il proprio numero di maglia, qualche scornata arriverà inevitabilmente. Il proprio numero speciale, quello fortunato, quello cui si è affezionati, quello del giorno di nascita... quello lì, insomma. E per decidere poi chi la spunta sono volatili per diabetici.

 

14-0: I MANICOTTI COLORATI

Verde fluo o rosa confetto, con le farfalle disegnate o tribali o con i colori societari, visto quanto imperversano sempre più nelle palestre i manicotti saranno il prossimo trend della Settimana della Moda di Milano 2022.

 

15-0: PER UN MURO IN PIU

Adesso che si tornerà, presto, a giocare occhio tutti voi che fate gli scout. Ormai li guardano e leggono tutti i giocatori, preparatevi a rimostranze o messaggini su Whatsapp se un muro a due anziché al centralo lo si dà ad esempio allo schiacciatore.

 

16-0: I SOPRANNOMI DI SQUADRA

Quando in una squadra ci sono più ragazzi o ragazze con lo stesso nome urge trovare un rimedio. Oppure per comodità, per istinto, per assonanza, per mille motivi diversi, nascono i soprannomi. Ed il passo dai soprannomi semplici ed immediati a quelli stupidi è molto breve. Tanto che ormai sei così abituata a sentirti chiamare in un certo modo che poi, in casa, nemmeno ti giri più se ti chiamano con il tuo nome.

 

17-0: CIOCCOLATO O ORSETTI E COCCODRILLI GOMMOSI?

Il momento nel quale mentre stai giocando inizi a provare odio verso i compagni in panchina? Quando li vedi fregarsi tutte o quasi le caramelle o i pezzi di cioccolata custoditi nella borsa medica. E sai che al secondo time-out del primo set al massimo saranno rimaste le caramelline alla liquirizia.

 

18-0: LA GARA DELLE PEGGIO VESTITE AD ALLENAMENTO

Per un allenamento l'uomo è molto basic: pantaloncini e “Questa maglietta di un torneo 2013 puzza? No allora va bene la uso”. Mentre per la donna l'accostamento pantaloncino arancione e maglietta verde con ginocchiere rosa shocking valgono alla malcapitata che non ha pesato il look quantomeno foto nel gruppo whatsapp di squadra e tiratina d'orecchi.

 

19-0: I TORNEI & I RITIRI

Che siano al mare o in cima al Cornetto, a Natale o Pasqua, che durino due o cinque giorni, i tornei sono sempre tanta roba. E non solo dal punto di vista tecnico, dell'allenamento, della crescita come giocatrici. Rappresentano anche una bella esperienza di vita per tante ragazze e ragazzi insieme ai propri coetanei. Senza dimenticare i tornei estivi. Inutile anche dire quanto ci mancano.... Il sole, la birra, il volley, la birra, le risate, la birra, le braciolate ed i paninazzi onti, la birra, la musica, la birra, la compagnia, la birra...

 

20-0: IL 6 GENNAIO

Pensate un po' che, anni fa, quando nacque la Coppa Provincia l'idea iniziale fu (e ce lo ricordiamo bene...) disputare la final four il 6 gennaio come la Coppa Trentino Alto Adige, con finalissima in una palestra vicina a quella della finalissima della Coppa TAA con inizio un'ora prima. Così da fare poi le premiazioni di entrambe le manifestazioni insieme, nella stessa palestra, con una cornice di gente unica. Perché il 6 gennaio nel volley di casa nostra è tradizione. È l'occasione giusta per creare un evento unico, una grande festa per tutto il nostro movimento. È una data da recuperare e valorizzare sempre più. Come? Idee ne abbiamo parecchie (anche su una speciale overture di inizio stagione e sul recupero della Supercoppa del Trentino, ad esempio) ma ne parleremo nelle prossime settimane su queste pagine in vista della stagione 2021/2022.

 

21-0: SARETE SEMPRE CON NOI...

Una cosa che, davvero, non si vuole più avere nel 2021 sono le lacrime. Quelle per i tanti, troppi, amici e persone speciali che ci hanno lasciato in questi mesi maledetti. Noi che vi vogliamo bene lo sappiamo che siete sempre dentro di noi, ma un modo “di campo”, nel volley, di ricordarvi degnamente lo troveremo. Accidenti se lo troveremo.

 

22-0: LE PALESTRE PIENE E VUOTE

L'immagine delle palestre di Povo e Mattarello stracolme di persone alla finalissima playoff della C femminile di due stagioni or sono ce le ricordiamo ancora tutte. Mentre ora quando si tornerà a giocare sarà durissima rivedere quelle scene... Eppure mancano e mancheranno tanto anche quelle palestre così mezze vuote e silenziose per una partita di Seconda divisione al mercoledì sera. Perché anche senza il pubblico delle grandi occasioni erano le nostre palestre, le nostre partite, le nostre squadre, i nostri mercoledì sera...

 

23-0: “PASTEEEEEEEEE!!!!”

Inevitabile e garantito: quando si vede quel pallone che, piano piano, dai nove metri finisce sotto la rete gli occhi del battitore andranno in panico. Mentre quelli dei compagni o delle compagne si illuminano. Un solo grido li unirà tutti: “Pasteeeee!!!”. Dolci e torte da portare in palestra declinabili anche in salato (pizze, pizzette, tartine....) o birra.

 

24-0: “QUESTO È L'ULTIMO ANNO E POI BASTA”

Ecco, ragazzi e ragazze che avete detto questa frase ad agosto o settembre, please, rimangiatevela. Perché pensate davvero di poter chiudere un buonissimo pranzo o un'ottima cena bevendo un amaro molto amaro, pure troppo amaro, che più amaro non si può, quasi andato a male? Eh no dai, se si chiude il sipario lo si deve chiudere alla grandissima. Quindi l'ultimo anno sarà il prossimo, non questo qui, dai.

 

25-0: LO SPOGLIATOIO

Difficile, molto difficile, che in gruppi di esseri umani – giovani o meno giovani che sia – composto da almeno 13 persone si riesca ad andare tutti d'accordo con tutti. Nascono anche scazzi, antipatie, litigi, viaggi verso “quel paese”... ma quanto cazzo manca essere comunque in gruppo. Quanto manca la squadra, con i suoi pro ed i suoi contro, con i suoi alti ed i suoi bassi... Quanto manca crescere, formarsi, anche invecchiare, a stretto contatto con persone che, in buona parte dei casi, resteranno nella tua vita per tanti decenni ancora.

 

Il 2021, si spera, batte insomma 25-0 il 2020.

 

Buon 2021 ragazzi, buon 2021 ragazze.

 

Che sia davvero un anno nuovo, nuovissimo, per tutti.

 

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