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Indimenticabile Gigio: gli amici ricordano Meneghelli a vent'anni dalla sua prematura scomparsa

15.06.2017 10:42

 

Luigi Meneghelli inizia a calcare i campi di pallavolo alla giovane età di 11 anni, grazie ai corsi tenuti presso le Scuole Medie Bresadola di Trento. Ricorre l’anno 1982, quando, sotto l’attenta guida del professor Giorgio Battisti, il Gruppo Sportivo Marzola, sceglie di guardare alla città per allargare il proprio bacino d’utenza.

Una scelta che si rileverà azzeccata. Da quel gruppo, infatti, usciranno i vari Marcantoni, Radam e lo stesso Meneghelli, che per anni saranno le colonne portanti di quel gruppo che, partendo dalle divisioni minori, arrivò a militare sino alla Serie C1 (la B2 attuale).

Luigi – “Gigio” per gli amici – fin da subito si mette in risalto per le sue doti tecniche diventando presto un punto fermo di ogni categoria. Dal 3x3 del 1982 in Piazza Duomo, sino ai campionati nazionali in prima squadra, emerge tutta la sua tecnica supportata da una forza sopra la media, rendendolo, a tutti gli effetti, uno dei migliori posti quattro del periodo.

Ha guidato le Scuole Medie Bresadola ai Giochi della Gioventù di Roma del 1984, le ITI di Trento, per quattro anni consecutivi, nei Campionati Studenteschi Regionali arrivando alle fasi nazionali, ha fatto parte della Rappresentativa Regionale, ma, soprattutto, è stato, per più di un decennio, capitano del Marzola, legando al sodalizio di Povo la sua intera carriera.

Da capitano della squadra della collina, in campo giovanile, ha alzando numerosi trofei fra cui spiccano il Campionato Regionale U14 del 1984 ed i due Campionati Regionali U18 consecutivi nel 1986 e nel 1987 (*nella foto).

E’ stato uno dei protagonisti indiscussi delle varie promozioni che hanno visto il gruppo allenato da Roberto Caldonazzi, passare dalla I Divisione alla C1 del dei primi anni 90.

Vent’anni fa, il 18 giugno del 1997, a soli 27 anni, una brutto male ha voluto portarselo via.

Gli amici e compagni di squadra, lo ricordano così.

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Scusaci Gigio, ma quest’anno proprio non si può, non ce la si fa più, che credi …
vuoi l’età, vuoi gli acciacchi … vuoi che l’ultima volta ogni pronostico è andato contro ogni logica, ma la pallamuro no … la pallamuro proprio non si può più!
Ci abbiamo provato per anni, per ritrovarci, per ricordarti, ma, purtroppo, ora, non è più il tempo.

Già … il tempo. Certo che, se si guarda proprio il tempo …
Ma quanto ne è passato?

Ci si dilunga spesso in banalità, in elogi, perché ricordare è spesso questo … Ma dai, ma che senso ha? Non ci si ricorda solo a date fisse. O sei dentro, o che cos’è…? … e tu, dentro, lo sei sempre stato, nel cuore, nella mente …

Quella mente che vola nei pensieri, inevitabilmente scappa indietro, e porta agli occhi tanti aneddoti, ricordi da riempire un diario intero. Un diario fatto di quindici anni sempre accanto, dentro uno spogliatoio, in un campo da gioco. Pagine lunghe chilometri di trasferte.

Banalità, elogi, si diceva, ma che credi? Mica siam qui a dir tutto bello di te …

Un gran “pirla”, in fondo, lo eri anche tu … Come quando, per poco, quasi ti schiantavi sulle stradine ghiacciate della Malga Brigolina, o quando ti si è paralizzato il braccio al collo della tennista … Già che “pirla” che eri!!! …

Però dai, pensandoci bene, in effetti, qualcosa di speciale lo avevi davvero … noi si era tutti dei bischeri, tu invece sei stato fin da subito “capitano”; per quel modo serio di comportarti, nel cercare di portare all’ordine le troppe cretinate che si faceva, o nel glissare su certi atteggiamenti “scabrosi” da spogliatoio;

… la pace dopo la guerra delle pigne alla Borghesiana a Roma;
… i richiami dalle fughe vigliacche per le strade di Berlino, …

Per noi altri forse troppo serio, … ma qualcuno di così ci sarà dovuto pur essere … no? Altrimenti … Dove si andava??? …

Già, dove si andava ?… Noi si è andati avanti, ma tu dove sei? Dove sei andato tu? Ce lo chiediamo ancora oggi, ce lo chiediamo sempre … Forse l’unico modo per essere capitano fino in fondo era questo … per tenerci uniti, farci ritrovare ancora, senza perderci, sempre squadra, sempre ragazzi, sempre amici.

Ci manchi, ci mancherai sempre … e sempre, per tutti, sarai nel cuore e nella mente.

 

Gli amici di Gigio

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